Formazione

Secondo la nostra filosofia di lavoro, l’apprendimento non è primariamente di tipo razionale e cognitivo, bensì esperienziale, basato sull’esperienza diretta delle emozioni e dinamiche gruppali e organizzative vissute nel “qui-e-ora” dai partecipanti al processo.

Questo tipo di approccio favorisce l’avvio di un cambiamento oltre che l’assunzione personale di responsabilità. Le modalità di intervento, pertanto, non cambiano significativamente fra un evento formativo e una consulenza.

Da oltre quindici anni organizziamo un ampio ventaglio di seminari, corsi, convegni e laboratori su diverse tematiche, quali: la consulenza organizzativa, la prevenzione dello stress e del burn-out, l’invidia nei luoghi di lavoro, l’executive coaching, l’osservazione istituzionale, il management nelle aziende sanitarie e nelle imprese sociali, le cure primarie e i gruppi Balint, il Social Dreaming, le problematiche dell’adolescenza. Accanto a sezioni più o meno ampie di carattere teorico, non mancano mai momenti di tipo esperienziale, riflessivo e auto-osservativo, che agevolano l’apprendimento e la capacità di cogliere i movimenti emotivi più profondi e la cultura implicita dei gruppi e delle organizzazioni. I docenti diventano consulenti o facilitatori e ricorrono a strumenti più interattivi, come le ipotesi interpretative, il role-playing, l’uso dei sogni e delle narrazioni, il “disegno dell’organizzazione”, i gruppi guidati e quelli “leaderless”, l’acquario.

Per sviluppare un intervento formativo spesso ricorriamo agli approcci della ricerca-azione, dove i soggetti assumono il ruolo di co-ricercatori nel proprio contesto organizzativo, al fine di individuare con la guida dei facilitatori le zone grigie, i bisogni, le proposte di cambiamento. L’indagine mira a preparare le basi empiriche per l’intervento sulle situazioni concrete, e a sua volta l’esperienza contestuale genera dati a conferma dei concetti teorici o indicazioni per la ricerca ulteriore.

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Le aree di studio dove applichiamo strumenti di ricerca psicosociale ai fini formativi sono:

  • le Group relations e il paradigma sistemico-psicodinamico
  • le applicazioni sociali della psicoanalisi
  • l’osservazione delle organizzazioni
  • il funzionamento del gruppo di lavoro
  • il metodo del Social Dreaming e le sue applicazioni
  • il metodo del Listening Post e le sue applicazioni
  • la supervisione clinico-organizzativa e la consulenza alle istituzioni
  • lo stress occupazionale e il malessere organizzativo (specie nella sanità e nelle “professioni d’aiuto”)
  • la relazione di cura nei servizi socio-sanitari
  • le dinamiche relazionali nella scuola
  • l’executive coaching
  • la gestione emotiva della sicurezza e del rischio
  • l’invidia e le altre emozioni tossiche nei luoghi di lavoro
  • l’adolescenza normale e patologica
  • la comunità terapeutica e le forme di assistenza e cura di tipo residenziale
  • il ruolo delle emozioni nel comportamento economico e finanziario

Consulenza

L’area della consulenza utilizza quasi tutti gli strumenti impiegati nella formazione, ma li recluta per finalità più orientate alla diagnosi e al cambiamento organizzativo, alla manutenzione dei processi e delle strutture istituzionali, al supporto dei ruoli direttivi, alla promozione della consapevolezza e delle competenze emotivo-relazionali nei gruppi operativi e nelle figure-chiave di un’organizzazione.

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Promuoviamo un approccio orientato a una consulenza di processo finalizzata a fornire all’organizzazione stessa gli strumenti per formulare una diagnosi del problema e ricercare le ipotesi di soluzioni.

La prima fase di una consulenza è dedicata a un’accurata analisi della domanda e a un’esplorazione dello scenario organizzativo. Prima di presentare un progetto dettagliato di intervento consulenziale o di sviluppo organizzativo, può rivelarsi necessario un ciclo di sessioni di Osservazione Istituzionale o altri interventi con finalità diagnostiche.

La consulenza, che può essere offerta a una singola figura apicale, a un gruppo dirigente o a una fascia di manager intermedi, oppure ad uno o più team operativi, si traduce di solito in cicli di interventi programmati di coaching o di counselling o di consulenza al ruolo, seminari e laboratori esperienziali “in-house” per platee di collaboratori più o meno estese, supervisioni istituzionali per gruppi operativi, Listening Posts (gruppi esplorativi per riconoscere le tendenze profonde di una data cultura sociale o organizzativa), matrici di Social Dreaming e altri tipi di intervento.

I consulenti sono scelti tra i soci e tra professionisti esterni sulla base dell’esperienza e delle competenze richieste, e ogniqualvolta si renda necessario operano in forma di team multidisciplinare in collaborazione con le figure chiave dell’organizzazione cliente.

Come richiedere una consulenza

Per richiedere una consulenza inviare un messaggio alla Segreteria (segreteria@ilnodogroup.it) con una breve descrizione dell’ambito, delle tempistiche e dei bisogni, per individuare all’interno del Nodo un/a responsabile e/o un gruppo di lavoro adatto ad elaborare e proporre la consulenza. Indicare se c’è già l’interesse per un metodo e un responsabile.

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