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14 Dicembre 2022 ore 21:00 - 22:30
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Un evento il 16 Novembre 2022 alle 21:00

Un evento il 14 Dicembre 2022 alle 21:00

16 Novembre 2022 ore 21.00 – 22. 30

Biancarosa Volpe e Joseph Oriol Esteve 

ci accompagnano in una riflessione sulla società contemporanea a partire da alcuni stimoli proveniente dalla lettura di “La scomparsa dei riti” Una topologia del presente” del filosofo coreano Byung-Chul Han.

“La scomparsa dei riti” Una topologia del presente . Byung-Chul Han. Edizioni nottetempo 2021

“I riti e le cerimonie sono azioni umane genuine capaci di far apparire la vita in chiave festosa e magica, mentre la loro scomparsa la dissacra e la profana, rendendola mera sopravvivenza.Da un reincanto del mondo , percio’ , ci si potrebbe aspettare un’energia curativa in grado di contrastare il narcisismo collettivo”

L’odierna ossessione per un autenticità fondata sul narcisismo de4ll’IO , la costante ricerca del nuovo e dell’inedito, la bulimia consumistica dell’usa e getta che pervade ogni ambito determinato , nei rapporti e nelle pratiche che caratterizzano la società contemporanea , una sempre piu’ evidente e sintomatica scomparsa delle forme rituali. tuttavia la struttura immutabile e ripetitiva , così come la teatralità dei gesti e l’attenzione riservata alla “bella apparenza “, conferiscono ai riti un potere simbolico profondamente unificante. Il silenzio , il raccoglimento il senso di sacralità necessari allo svolgimento del rito fondano un legame tra il se’ e l’Esterno , tra il se’ e l’Altro-i riti “oggettivano il mondo , strutturano un rapporto con il mondo”, creando una comunità anche senza comunicazione.A questa comunità senza comunicazione , propria della società rituale,Han contrappone la comunicazione senza comunità, quel “baccano”in cui, in una società sempre piu’ atomizzante , il soggetto si esprime e si ” produce”ritrovandosi a girare a vuoto attorno a se stesso, privo di un mondo e di reali interazioni.Per infrangere questo corto circuito, e all’interno di una piu’ ampia critica delle patologie del contemporaneo ,Byung-Chul Han propone un recupero del simbolismo dei riti come pratica “potenzialmente in grado di liberare la società dal suo narcisismo collettivo”, riaprendo al senso di una vera connessione con l’Altro -e reincantando il mondo”.

Avvertenze dell’autore (pag.9)

Il presente saggio non e’ animato dallo struggente desiderio di un ritorno ai riti: essi fungono , piu’ che altro , come un lucido di contrasto  dinanzi al quale il nostro presente assume contorni piu’ netti.Senza nostalgia , verrà delineata una genealogia della loro scomparsa, non interpretata tuttavia come un processo di emancipazione. Ripercorrendone  le linee , emergeranno le patologie dell’oggi , soprattutto l’erosione della comunità, e si rifletterà su altri modi di vivere potenzialmente in grado di liberare la società dal suo narcisismo collettivo.

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Josep Oriol Esteve è socio onorario del Nodo Group . Medico  specialista  in Psichiatria, Psicoanalista della Società Spagnola di Psicoanalisi e della Associazione  Internazionale Psicoanalitica ( IPA) . Formatosi  a Barcellona e al  Tavistock Institute di Londra. Cofondatore e docente di progetti di formazione di Psicoterapia Psicoanalitica nelle Istituzioni pubbliche. Cofondatore e membro del Centro di Psicoterapia psicoanalitica della coppia e della famiglia Emile Mirà di Barcellona dal 1976. Cofondatore e membro del Centro di Psicoterapia Psicoanalitica di Barcellona C.E.P.P.dal 1986. Cofondatore e membro della Associazione di Psicoterapia Analitica Gruppale A.P.A.G. Membro onorario dell’associazione Catalana degli psicoterapeuti A.C.P. dal 1997 e di differenti associazioni professionali.

Biancarosa Volpe è Vicepresidente del Nodo Group. psicologa psicoterapeuta, ha diretto fino al 2021 la UOC di Psicologia Ospedaliera dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, Professore a contratto da circa 30 anni presso Diparti- mento di Psicologia Generale e presso la scuola di specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dell’Università di Padova. Ha frequentato la scuola di alta formazione in social dreaming. Esperta di formazione ed interventi consulenziali sulle dinamiche organizzative nell’ambito dei servizi sanitari e sociosanitari. Membro del Direttivo del Nodo Group.

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Note sulll’autore del testo scelto per la serata. Byung-chul Han (한병철?, Pyŏng-ch’ŏl HanMR; Seul, 1959) è un filosofo e docente sudcoreano che vive in Germania.Si occupa di teoria della cultura, materia che insegna all’Universität der Künste di Berlino. Nato nella capitale della Corea del Sud, dove ha studiato metallurgia, negli anni Ottanta si è trasferito a Berlino, dove ha studiato filosofia e letteratura tedesca. Ha studiato teologia cristiana a Friburgo in Brisgovia e a Monaco di Baviera. Ha ricevuto il Ph.D. nel 1994 con una tesi su Martin Heidegger. Nel 2000 si è trasferito all’Università di Basilea, dove si è abilitato all’insegnamento universitario di filosofia. Nel 2010 è diventato professore e dal 2012 insegna all’Universität der Künste Berlin. I suoi interessi vanno dall’etica alla filosofia sociale, dalla fenomenologia all’antropologia, dall’estetica alle comunicazioni di massa, in particolare nel campo dei cultural studies e in chiave interculturale, prestando attenzione a fenomeni globali e contemporanei. Il suo pensiero mette in evidenza la trasparenza come norma culturale del mercato neoliberale, dedito all’apertura dei confini formali verso la pornografia culturale. Secondo Han, questa via rinforza un sistema totalitario dell’apertura a spese di altri valori sociali, come la vergogna, il segreto e la fiducia[1].

Fra gli altri temi della sua ricerca vi sono:

  • società della stanchezza: disturbo depressivo, ADHD, disturbo borderline di personalità e sindrome da burnout sono il paesaggio patologico dell’epoca, causati da eccesso di positività piuttosto che da negatività.
  • agonia del’eros: narcisismo, auto-referenzialità, mancanza di confronto (con riferimenti al film Melancholia di Lars von Trier) sono segni contemporanei che portano alla scomparsa della capacità di relazionarsi con gli altri e di dedicarsi alla cura dell’altro.
  • topologia della violenza: la violenza ha solo cambiato sede, ma non è scomparsa dalla società, presentandosi in modo anonimo, senza soggetto riconoscibile né incolpabile, mescolata a criteri di libertà. Riferendosi agli studi di Sigmund Freud, Walter Benjamin, Carl Schmitt, Richard Sennett, René Girard, Giorgio Agamben, Gilles Deleuze e Félix Guattari, Michel Foucault, Michel Serres, Pierre Bourdieu e Martin Heidegger, Han collega la violenza all’individualità, accecata dall’ambizione di non fallire, di non poterselo permettere, sacrificando gli altri per emergere, con un egoismo non sempre però evidente, nella società pop e internet.

 

Opere tradotte in italiano

trad. Vittorio Tamaro, Filosofia del buddhismo zen, nottetempo, Milano 2018

trad. C. A. Bonaldi, Il profumo del tempo. L’arte di indugiare sulle cose, Vita e Pensiero, Milano

trad. Federica Buongiorno, La società della stanchezza, nottetempo, Roma 2012

trad. Federica Buongiorno, La società della trasparenza, nottetempo, Roma 2014 ISBN 9788874525058

trad. Federica Buongiorno, Eros in agonia, nottetempo, Roma 2013

trad. Alessandro Grassi: Razionalità digitale. La fine dell’agire comunicativo, GoWare, Firenze 2014

trad. Federica Buongiorno, Nello sciame. Visioni del digitale, nottetempo, Roma 2015

trad. Federica Buongiorno, Psicopolitica, nottetempo, Roma 2016

trad. Vittorio Tamaro, La salvezza del bello, nottetempo, Milano 2019

trad. Vittorio Tamaro, L’espulsione dell’Altro: società, percezione e comunicazione oggi, nottetempo, Milano 2017

trad.Simone Aglan-Buttazzi, La società senza dolore, Eianudi, Torino  2020

trad. Simone Aglan-Buttazzi, Le non cose, Einaudi, Torino 2022

Dettagli

Data:
14 Dicembre 2022
Ora:
21:00 - 22:30
Categoria Evento:

Luogo

Online
Italia